L’avvocatura generale dello Stato, in un parere di massima indirizzato all’avvocatura distrettuale dello Stato di Genova, protocollato con il nr. Al 37243/17 ha affermato che è ammissibile che, con un atto unilaterale, il proprietario eserciti la rinuncia abdicativa, ovvero rinunci al diritto di proprietà di un bene immobile, con l’effetto che il diritto di proprietà viene acquisito dallo Stato, secondo quanto previsto dall’articolo 827 del codice civile.
Questo «effetto giuridico acquisitivo, in capo all’Erario, dell’immobile -omissis- produce automaticamente per effetto della manifestazione di volontà esternata dal privato nell’atto di rinuncia», ma la rinuncia al diritto di proprietà è da ritenere inammissibile se volta «al solo fine, egoistico, di trasferire in capo all’Erario ... - e dunque in capo alla collettività intera - i costi necessari per le opere di consolidamento, di manutenzione o di demolizione dell’immobile».
In tal caso, l’atto di rinuncia è nullo.